Il paradosso di Bernanke

IL PARADOSSO DI BERNANKE

Era ormai da alcuni mesi che registravamo una assenza di informazioni utili ad aggiornare il sito,  credo che adesso siamo difronte ad una nuova fase di mercato o quantomeno di fonte alle prove generali di un cambiamento epocale.

Il tentativo di inversione dei tassi d’interesse ha preso piede nelle ultime settimane, comportando una netta caduta di tutti gli assets obbligazionari.  Ci troviamo difronte alle prove generali della futura crisi globale ??     quella che sarà poi il frutto di una ripresa reale dell’economia ??

Ma partiamo dal titolo:   “IL PARADOSSO DI BERNANKE”

il precedente responsabile della FED,  GREENSPAIN ci aveva regalato il CONUNDRUM un enigma sulla curva dei tassi, l’attuale presidente Bernanke ci omaggia di un Paradosso.  Credo di aver letto per primo questo termine in una relazione di un gestore internazionale, che non cito per ovvi motivi.  

Il paradosso è il seguente:  una volta quando c’erano notizie positive la Borsa festeggiava con grandi rialzi, si concretizzava la possibilità di un’uscita dalla crisi ed un ritorno verso una fase di prosperità.   Nelle ultime settimane la notizia positiva di una ripresa del mercato del lavoro in USA e l’accenno ad un possibile ridimensionamento delle politiche espansive della Fed ha causato un vero Panic Selling.   La fuga dalle attività obbligazionarie tutte e dall’azionario è stata generalizzata, eppure tutto ciò nasceva da notizie positive sulle aspettative economiche.

In parole povere il mercato sperava che le notizie uscissero negative per perpetuare quella salita drogata dalle immissioni di liquidità della FED, pazzesco ……

Eppure, a parer mio, si tratta solo di una prova generale.  Il mercato è tuttaltro che in ripresa e soprattutto in area euro avremo dei duri nodi che verranno al pettine quando si faranno avanti i problemi legati all’ingiustificato apprezzamento valutario.

Io ho la mia teoria:  la forte uscita di denaro dall’area Euro conseguente alle crisi del 2011 e la ricerca di rendimenti soprattutto verso le valute emergenti, si è improvvisamente invertita.  Il veloce rientro di capitali dall’estero ha spinto verso un veloce apprezzamento dell’euro nei confronti di tutte le valute, emergenti si, ma anche USD.

Il deleveraging dal rischio potrebbe avere quindi un impatto rilevante anche sulle esportazioni nel medio, visto che l’area euro ha perso improvvisamente circa 7% di competitività (dovuto all’apprezzamento valutario).

Come si traduce tutto ciò ??   Calo della competitività = calo delle esportazioni = calo del PIL dei paesi euro = nuove immissioni di liquidità da parte della BCE  =  stimoli all’economia con tassi zero

Funzionerà questa cura per l’Europa ??

1) Ci sono forti dubbi che la cura possa essere adottata, in Germania andiamo verso le elezioni e questo potrebbe portare una scarsa volontà di risolvere i problemi per privilegiare il risultato elettorale

2) le politiche di rigore stanno facendo crollare i consumi in tutti i paesi ed anche in Germania il rallentamento è evidente

3) sono messe in discussione la ripresa della Cina e della sua domanda di macchinari ed attrezzature

4) l’assenza di un’unione politica crea grandi problemi alla possibilità di adottare misure drastiche, rende sempre possibile un’uscita di alcuni paesi dall’euro

Insomma ci troviamo di fonte problemi insormontabili e nessuna soluzione adottata, tranne quella temporanea di DRAGHI del “qualunque cosa accada salveremo l’Euro” …. una promessa che potrebbe trovare presto grandi oppositori in Germania.

Cari amici lettori, la strategia da scegliere non è stavolta univoca, si può basare solo su una grande diversificazione e su un abbassamento del rischio.  Ritengo che sia meglio assumersi del rischio investendo su azioni a dividendo anzicchè prendersi ora rischi obbligazionari.    Il resto tenerlo su strumenti che diano un piccolo rendimento ed una grande liquidabilità,  per investire su cose più profittevoli c’è tempo.

N.B. il presente articolo esprime semplicemente le opinioni dell’autore e sono rappresentativi dell’attività professionale svolta. In nessun modo i contenuti di questo articolo sono da considerare consiglio d’investimento. Per ricevere consigli e consulenza all’investimento è necessario incontrare un Consulente Finanziario, illustrare la propria situazione personale e finanziaria, misurare la propensione al rischio ed individuare gli obiettivi d’investimento. Solo dopo queste attività si potranno ricevere consigli personalizzati d’investimento